“Tutto iniziò il 13 dicembre 1995 quando io e mio fratello Osvaldo decidemmo di acquistare una vecchia costruzione, ormai in disuso, con l’intento di demolirla per riedificare una nuova e più efficiente struttura prefabbricata. I progetti che fino a quel momento avevamo in mente prevedevano la realizzazione di uno di quei tanti contenitori dalle geometrie aride e modulari che spesso scontrano il nostro sguardo sorpreso e stupito ancora dalla bellezza del paesaggio delle nostre terre. Tutto era pronto, tutto era deciso e pianificato con quell’entusiasmo proprio di chi è messo di fronte continuamente ad una nuova impresa, ma al momento della demolizione una strana energia pervase i nostri occhi, una forza emozionale indescrivibile scaturiva da quelle mura, testimoni di una archeologia industriale ormai dimenticata. Improvvisamente quell’entusiasmo si trasformò in ricordo e come in un viaggio nella memoria riaffioravano frammenti di realtà, vicende e vicissitudini di uomini e donne d’altro tempo, dove le tradizioni e i valori della vita erano ancora preziosi.”
Il 13 dicembre 1995, D-Casa trova il suo spazio. Si tratta dell’enopolio storico di Calcinelli, dismesso tra il 1970 e il 1975. Si decide di acquisire lo stabile, conservarne la sua storia con un progetto di restauro rispettoso, e riconvertirlo al deposito e all’esposizione di materiali e tecnologie per l’edilizia.